Daniela Marcheschi è nata a Lucca, città dove sta bene quando può godersela, il che non capita spesso. Ha infatti una vita movimentata, piena di fuoco e di passioni, dinamica anche nella stratificazione del lavoro. Come critico e studiosa di letteratura italiana, ha curato i meridiani Mondadori delle opere di Carlo Collodi (1995) e di Giuseppe Pontiggia (2004); e più di recente sia una nuova edizione dell'Umorismo di Luigi Pirandello, Milano, Oscar Mondadori, 2010, sia un saggio su Leopardi e l'Umorismo, Pistoia, Petite Plaisance, 2010. Ha scritto su tanti poeti, vivi e morti (ad es. Penna. Corpo, Tempo e Narratività, Roma, Avagliano, 2007 e Nessuno è poeta. Scritti su Giacomo Noventa, Lucca, Trasciatti Editore, 2011), ma anche su Tradizione e poesia (Il sogno della letteratura. Luoghi, maestri, tradizioni, Roma, Gaffi, 2012). Poi, udite udite, prova lei stessa a scrivere versi in cui cerca di  evitare il “poetese”: L' amorosa erranza, in AA.VV., Collettivo di Poesia n. 1, Prefazione di Felice Del Beccaro, Siena, Quaderni di Barbablù n. 23, 1984, pp. 15-30; Sul molo foraneo (Poesie 1979-1990), Introduzione di Giuseppe Pontiggia, Firenze, EsuviaEdizioni, 1991; La regimazione delle acque Poesie 1992, Con il saggio Una classicità senza classicismi di Amedeo Anelli, Parma, Il Cavaliere Azzurro, 2001; Si nasce perché l'anima. Poesie e Poemetti 1995-2003, Lucca ZonaFranca, 2009. Qualcuno, specie all'estero, la prende molto sul serio. Nel 1996 ha ricevuto un Rockefeller Award per la Letteratura e nel 2006 il Tolkningsprisdell’Accademia di Svezia.

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