A guardarlo bene Francesco Marsibilio non sembra uno che si chiami in quel modo, ha più la faccia di uno che si chiami diversamente: Lino o Simone, per esempio. Se lo si sente parlare non si capisce che fine abbia fatto l'italiano e la dizione è quella di un albanese sbarcato in Italia negli anni '90; dunque, se queste sono le premesse, per farsi intendere prova a scrivere delle cosette o cosine. Ha provato quella volta con un racconto uscito sulla rivista Playboy, c'ha provato una seconda volta con uno testo pubblicato nell'Almanacco 2016 - Esplorazioni sulla via Emilia (Quodlibet), e c'ha riprovato sulla rivista di bizzarrie letterarie Nuova Technè n. 25 (Quodlibet). E tutte le sante volte è andata così così: si continua a capirci poco. Cosa vuole questo qua?! verrebbe da chiedersi. Di buono c'è che ha inventato la parola "minutile", l'unità del tempo perso. Ecco, a guardarlo meglio, Francesco Marsibilio c'ha la faccia di uno che fa perdere del tempo alle persone.

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